Corso di Pianoforte Jazz a Pisa

Scuola di Musica Gastone Bini

Programma per lo studio del piano jazz

Nota iniziale:  i principianti sono benvenuti , e si introdurranno subito certe premesse e concetti necessari allo studio del jazz, ma lo studio vero e proprio potra iniziare solo dopo avere raggiunto alcuni prerequisiti di conoscenza e tecnica necessari su cui lavoreremo prima. Prima di quel momento, l’insegnamento di pianoforte per principianti sara dunque principalmente quello accademico..

PREREQUISITI PER L’INIZIO DELLO STUDIO DEL PIANO JAZZ:

Buona impostazione sullo strumento della mano destra e mano sinistra

Conoscenza di nozioni basilari di teoria e solfeggio, del concetto di scala e accordo, armonia e melodia

Pratica di base di “pentascales” maggiori e minori ( 5 note, dal primo al quinto grado) da trovare ad orecchio e visualmente sulla tastiera sotto eventuale supervisione dell’insegnante.

Capacita di comprensione di semplice linee melodiche scritte.

Esperienza basilare di ascolto e capacita di individuare il jazz come genere musicale e comprensione pratica , in seguito applicata, del concetto di “swing” come esecuzione di frasi musicali. 

Studi tecnici  (programma da dividere nel tempo a seconda del progresso dello studente).

Libro Hanon , da cui:

Scale maggiori, poi minori , prima un’ottava , poi fino a quattro ottave, prima a mani separate, poi unite, in tutte le tonalita col metronomo , in ottavi , terzine, e sedicesimi

Arpeggi  triadi maggiori , poi minori, da una a quattro ottave, mani separate, poi unite, in tutte le tonalita , stesso sistema che per le scale 

Arpeggi di settima dominante, Arpeggi di settima diminuita, Scale cromatiche, prima all’unisono, poi in terze, poi in seste.

Libro Beringer 

Scale jazz in tutte le tonalita:

Scala  diminuita, alterata, esatonale, pentatoniche

 Blues “licks” e conseguente “scala blues” derivata

Arpeggi su estensioni di accordi , passaggi cromatici (cromatic approach, double cromatic approach) e conseguenti “licks” o “patterns” e “scale be-bop” derivate.

———————-

        ACCORDI/ARMONIZZAZIONE 

Triadi con tutti i  rivolti,  in tutte le tonalità ;

Quadriadi (4 voci) con tutti i  rivolti, in tutte le tonalità :

Maggiore settima

Minore settima

Minore settima/quinta bemolle

Settima di dominante

Settima diminuita

Settima/ quinta aumentata

Minore/settima maggiore

Maggiore settima 

Maggiore settima/quinta aumentata

Sostituzione e aggiunta di “tensions”   per tutti i tipi di accordi menzionati, in “four way close”, in tutti i rivolti.

“Voicings” a 3  voci per tutti I tipi di accordi sopra menzionati, in tutti i rivolti

“Voicings” a 5 voci per tutti i tipi di accordi menzionati, in tutti i rivolti, in “four way close” 

“Spread voicings”, “drop two”, “drop three”, “drop two and four”, ovverossia come portare alcune delle voci in altre ottave, per spargerle tra le due mani sulla tastiera.

I modi e le scale modali / armonizzazione della scala maggiore

Armonizzazione delle scale minori

Analisi melodica e armonizzazione di una melodia a 3 e 4 voci

Principi di riarmonizzazione 

Sostituzioni armoniche di base

—————————-

TECNICHE SPECIFICHE DI PIANO JAZZ ( non necessariamente in ordine come sotto, a discrezione dell’insegnante e dello studente, e da spaziare nel tempo a seconda del progresso) e altre IMPORTANTI MATERIE E ATTIVITA’ DI STUDIO:

Nozioni generali di storia del piano jazz e i suoi stili

Stride piano

Be-bop/hard bop piano

Innovazioni armoniche post bop/jazz modale

“Walking bass” (“basso in 4” con la sinistra)

Buckner/Shearing block chords (armonizzazione a blocchi di accordi delle line improvvisative e della melodia durante la “performance”)  

Ritmi latini (montunos, ecc.) e “funk” a due mani , e linee di basso con la sinistra 

Accompagnamento di un solista strumentale

Accompagnamento di un cantante

Repertorio di standards del jazz a memoria

Trasposizione in tutte le tonalità

Studio delle “forms” nelle composizioni jazzistiche e negli “standards” (canzone jazz,  e non)

Studio della strutture armoniche 

Forme del blues e sua evoluzione armonica 

“Rhythm’n” changes

Improvvisare su tempi dispari

Tecniche e stili improvvisativi per la mano destra, fraseggio a due mani, e per l’accompagnamento con la sinistra

 Consigli pratici sull’approccio fisico e mentale per lo sviluppo dell’improvvisazione jazzistica, e per la “performance” del jazz davanti a un pubblico.

Accenni e riferimenti a pianisti importanti della storia del jazz (Per es. : Fats Waller, Art Tatum, Teddy Wilson, Bud Powell, Bill Evans, McCoy Tyner, Herbie Hancock, Chick Corea, etc.) e, a discrezione dell’insegnante e dell’allievo , trascrizione ed esecuzione di asso